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Venezia, ospiti accolti “a distanza”: albergatori e Federalberghi contro i B&B. ANBBA: serve chiarezza, non demonizzazione

Venezia: albergatori contro i B&B con accoglienza a distanza, ANBBA chiede regole chiare

A Venezia si è acceso un nuovo fronte polemico tra Federalberghi e il comparto extra-alberghiero, in particolare i B&B e le locazioni turistiche che utilizzano sistemi di accoglienza automatizzata. La contestazione arriva dopo che il numero di posti letto turistici nel centro storico ha superato ufficialmente quello dei residenti: 49.352 posti letto contro 49.158 abitanti.

Il dato è stato subito rilanciato da Federalberghi, che parla senza mezzi termini di “turismo selvaggio”, indicando come principale problema le strutture ricettive extra-alberghiere che operano senza alcun contatto diretto con gli ospiti. In particolare, sotto accusa ci sono le chiavi in cassette esterne, le smart lock e il check-in via app, strumenti che permettono ai turisti di accedere all’alloggio senza la presenza fisica del gestore.


🛑 Federalberghi: “Concorrenza sleale e mancanza di controllo”

Il presidente di Federalberghi Venezia, Massimiliano Schiavon, ha denunciato il fenomeno come inaccettabile e dannoso per il turismo di qualità. “Nessuno presidia questi immobili. I turisti entrano, soggiornano e se ne vanno senza alcun controllo. È inaccettabile che si continuino a tollerare queste forme di concorrenza sleale”, ha dichiarato. L’associazione degli albergatori chiede una stretta normativa, con regole più severe per chi non fornisce accoglienza fisica, identificazione diretta degli ospiti e presidio dell’alloggio.


🏠 ANBBA: “Innovazione sì, ma senza perdere sicurezza e responsabilità”

ANBBA prende posizione con chiarezza, ricordando che non tutta l’ospitalità extra-alberghiera è selvaggia o improvvisata. “Generalizzare è pericoloso. Il comparto extra-alberghiero è composto da migliaia di operatori seri, regolari e professionali che contribuiscono all’economia turistica locale”, spiega l’associazione.

L’uso di tecnologie per la gestione automatizzata degli accessi non è di per sé illegittimo, purché inserito in un contesto di accoglienza responsabile, registrazione corretta degli ospiti e rispetto delle norme di sicurezza. Il problema, secondo ANBBA, non è la modalità tecnica dell’accoglienza, ma la presenza di soggetti abusivi o poco professionali che approfittano della mancanza di controlli.


⚖️ Il vero nodo: presidio, responsabilità e legalità

Secondo ANBBA, serve una normativa equilibrata che tuteli sia i residenti che gli operatori corretti. Non si può risolvere il problema del degrado urbano o della pressione turistica semplicemente demonizzando i B&B o vietando l’uso di strumenti digitali. Il vero nodo è garantire:

  • la tracciabilità e identificazione reale degli ospiti;
  • il presidio o la reperibilità del gestore;
  • il rispetto delle regole condominiali e urbanistiche;
  • la regolarità fiscale e amministrativa.

ANBBA ribadisce che è pienamente favorevole ai controlli e all’inasprimento delle sanzioni per gli abusivi e per chi sfrutta il turismo solo in ottica speculativa, ma mette in guardia dal rischio di colpire indiscriminatamente anche le attività regolari che operano in piena trasparenza.


🧭 Ospitalità tra innovazione e presenza umana

La questione veneziana è solo l’ultima manifestazione di un problema nazionale: la necessità di riformare il quadro normativo per distinguere tra:

  • micro-ospitalità familiare, spesso con presidio diretto;
  • gestioni professionali con modalità ibride di accoglienza;
  • speculazioni immobiliari senza alcun legame con il territorio.

Solo così si potrà tutelare la qualità dell’offerta turistica, la vivibilità delle città d’arte e la dignità del lavoro degli operatori — sia alberghieri che extra-alberghieri — evitando guerre ideologiche o battaglie di categoria.


📌 Conclusione: servono regole, non campagne contro i B&B

ANBBA continuerà a dialogare con le istituzioni per promuovere un modello di ospitalità trasparente, regolato e rispettoso del territorio. Ma respinge al mittente ogni tentativo di ridurre l’intero comparto extra-alberghiero a un “far west” privo di regole. La sfida vera non è escludere, ma governare bene.

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