
L’Associazione Nazionale Bed & Breakfast, Affittacamere, Case Vacanza e Locazioni Turistiche (A.N.B.B.A.) denuncia pubblicamente un comportamento gravemente scorretto e potenzialmente illegittimo da parte della piattaforma OTA Booking.com, che rischia di mettere in ginocchio centinaia di piccoli operatori del settore extralberghiero in Italia.
Dal 1° gennaio 2023, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 4 del D.Lgs. n. 13/2023, attuativo della direttiva UE DAC 7, è stato confermato l’obbligo per le piattaforme digitali che operano nel settore delle locazioni brevi di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati fiscali degli host. Tuttavia, già a partire dal 2017, con l’art. 4 del D.L. n. 50/2017, convertito in L. n. 96/2017, era stato introdotto l’obbligo per gli intermediari immobiliari (inclusi i portali OTA) di operare come sostituti d’imposta, trattenendo alla fonte un’imposta del 21% a titolo di cedolare secca per le locazioni turistiche, e di versarla entro il giorno 16 del mese successivo all’incasso.
La stessa norma impone a tali soggetti di rilasciare annualmente la Certificazione Unica (CU) ai propri clienti, attestante le ritenute operate, entro il 16 marzo di ogni anno (art. 4, comma 6-quater del D.P.R. 322/1998).
Un caso emblematico: trattenute arbitrarie e mancata certificazione
Purtroppo, stiamo assistendo a una deriva preoccupante: anomalie dei sistemi, ritardi nei versamenti fiscali, mancate certificazioni, e – come denunciato da un nostro associato che per il momento preferisce restare anonimo – blocchi unilaterali dei pagamenti da parte di Booking.com, senza alcun preavviso né giustificazione contabile trasparente.
Nel caso segnalato, Booking.com ha notificato al gestore un presunto “debito” relativo alla cedolare secca per l’anno 2024, bloccando l’accredito di ogni compenso futuro derivante dalle prenotazioni e trattenendo tutte le somme fino alla completa estinzione del presunto importo dovuto. L’host ha inoltre evidenziato la totale assenza di dettagli sul calcolo della somma richiesta e, fatto ancora più grave, il mancato rilascio della Certificazione Unica 2024 nei tempi stabiliti dalla legge.
Il gestore ha inviato numerosi solleciti a Booking.com, senza ricevere alcuna risposta puntuale, ma solo generiche richieste di pagamento tramite bonifico bancario, in un clima di opacità operativa e mancanza di trasparenza fiscale, che mina il rapporto fiduciario tra portale e operatore.
ANBBA: diffida formale e pronta a ricorrere alle vie legali
L’Associazione ANBBA, dopo aver ricevuto segnalazioni simili da altri associati, diffida formalmente Booking.com dal proseguire con queste pratiche arbitrarie e vessatorie, che appaiono in contrasto con:
- le disposizioni dell’art. 4 D.L. 50/2017 in materia di sostituzione d’imposta e correttezza delle ritenute;
- l’art. 11 dello Statuto del Contribuente (L. 212/2000), che impone la motivazione degli atti fiscali e il diritto del contribuente alla conoscenza delle modalità di calcolo;
- il Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), art. 33 e ss., che tutela gli utenti da clausole vessatorie e pratiche commerciali scorrette;
- le norme in materia di abuso di posizione dominante ai sensi dell’art. 102 TFUE e della L. 287/1990.
Se tale condotta non verrà immediatamente rettificata – con il ripristino dei pagamenti, la trasparente esposizione dei conteggi fiscali e l’invio tempestivo delle CU – ANBBA si riserva di adire le competenti sedi giudiziarie e tributarie, anche con azioni collettive a tutela dei propri associati.
Non possiamo più tollerare che piattaforme digitali, peraltro con sede all’estero, operino in Italia al di fuori delle regole, abusando della loro posizione dominante per imporre prassi che violano i diritti fiscali e patrimoniali degli host italiani, spesso piccoli imprenditori o famiglie che integrano il proprio reddito.
Chiunque abbia subito situazioni simili è invitato a contattarci
Invitiamo tutti gli host e gestori che abbiano subito analoghi comportamenti da parte di Booking.com a segnalare immediatamente il proprio caso ad ANBBA, scrivendo a consulente@anbba.it, per ricevere assistenza fiscale, legale e per valutare azioni collettive.