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Booking.com e fiscalità: ANBBA porta il caso al Ministero e all’Antitrust

ANBBA è attivamente in contatto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con gli uffici competenti dell’Agenzia delle Entrate, ai quali ha illustrato la situazione critica e ormai consolidata relativa ai rapporti fiscali tra i gestori delle strutture ricettive e la piattaforma Booking.com

ANBBA è attivamente in contatto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con gli uffici competenti dell’Agenzia delle Entrate, ai quali ha illustrato la situazione critica e ormai consolidata relativa ai rapporti fiscali tra i gestori delle strutture ricettive e la piattaforma Booking.com, e questo seguito delle numerose segnalazioni pervenute tramite i nostri canali ufficiali (centralino, e-mail, sportelli territoriali), riteniamo doveroso informare l’Amministrazione Finanziaria circa alcune gravi anomalie operative e fiscali, già oggetto di confronto con i nostri legali e consulenti tributari. In particolare, segnaliamo:

1. Prelievo improprio della cedolare secca da parte di Booking.com

In numerosi casi, Booking.com ha applicato e trattenuto l’imposta sostitutiva (cedolare secca) anche in presenza di soggetti e strutture esclusi dall’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione della stessa.

Ricordiamo che la cedolare secca è applicabile solo alle persone fisiche che locano immobili a uso abitativo al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.

2. Mancata emissione della Certificazione Unica (CU)

Ai sensi dell’art. 4, comma 6-ter del D.P.R. n. 322/1998, i soggetti che effettuano ritenute alla fonte sono obbligati a rilasciare annualmente la Certificazione Unica (CU).

Molti gestori segnalano che Booking.com non ha trasmesso la CU relativa all’anno d’imposta 2024, impedendo di fatto la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi e la verifica degli importi trattenuti.

3. Pressioni e pratiche coercitive nei confronti delle strutture

Diversi operatori lamentano pressioni indebite da parte della piattaforma, che arrivano fino alla minaccia di sospensione degli account in caso di contestazioni o richieste di chiarimenti. Tali comportamenti si configurano come pratiche commerciali scorrette e potenzialmente vessatorie, in contrasto con:

Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005):

·         Art. 33-36 – Clausole vessatorie nei contratti con i consumatori;

·         Art. 20 ss. – Pratiche commerciali scorrette.

Legge Antitrust (L. n. 287/1990):

·         Art. 2 – Intese restrittive della concorrenza;

·         Art. 3 – Abuso di posizione dominante;

·         Art. 6 – Concentrazioni lesive della concorrenza.

Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE):

·         Art. 102 – Divieto di abuso di posizione dominante sul mercato interno.

4. Azioni intraprese da ANBBA

Alla luce di quanto sopra, ANBBA ha provveduto a inoltrare apposite segnalazioni tramite PEC all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e ad altri organi competenti.

Proseguiremo nella nostra azione di tutela e sensibilizzazione, auspicando che le istituzioni competenti possano intervenire al più presto per ristabilire correttezza, trasparenza e legalità nel rapporto tra le piattaforme digitali e gli operatori dell’ospitalità.

Nel frattempo, continuiamo a documentare e denunciare pubblicamente queste irregolarità attraverso articoli e comunicazioni sul nostro sito ufficiale e sulla nostra pagina Facebook.

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