
La sentenza che cambia le regole per le strutture ricettive extra-alberghiere
Il self check-in : cosa cambierà dopo questa sentenza
Narrazione dei fatti
Il 18 novembre 2024, il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare intitolata “Identificazione delle persone ospitate presso le strutture ricettive”, scaricabile in formato PDF da questo link ufficiale.
Fin dalle prime righe, era evidente il contesto in cui nasceva: la crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale in vista del Giubileo 2025, e il rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso le locazioni turistiche. La circolare ribadiva l’obbligo del riconoscimento “de visu” degli ospiti, richiamandosi al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), tuttora vigente.
Nel portale AlloggiatiWeb, la sintesi era chiara: la Polizia di Stato vietava l’uso di sistemi automatizzati di self check-in (come le key box), imponendo il riconoscimento diretto con verifica documentale dell’ospite da parte del gestore o del personale incaricato.
Reazione del settore extra-alberghiero
Questa disposizione ha generato forti reazioni nel mondo dell’ospitalità extra-alberghiera, in particolare tra i gestori di più strutture e i property manager, che per esigenze logistiche si affidano da anni a soluzioni tecnologiche di accoglienza remota.
Associazioni e federazioni di settore, tra cui ANBBA, si sono prontamente mobilitate per sensibilizzare il Ministro dell’Interno, sottolineando come la tecnologia possa garantire sicurezza senza sacrificare l’efficienza gestionale.
Pur riconoscendo che la presenza dell’host al momento del check-in rappresenti un valore aggiunto all’accoglienza, ANBBA ha condiviso con altre realtà associative la richiesta di una soluzione equilibrata. Questa interlocuzione è avvenuta circa quindici giorni prima di Pasqua 2025, durante un incontro in cui il Ministro aveva promesso un decreto chiarificatore a breve termine.
Caos applicativo e iniziative controverse
Nel frattempo, l’applicazione della circolare ha generato caos, con episodi emblematici nelle principali città d’arte italiane:
- A Roma, la Polizia Municipale è intervenuta per rimuovere le key box, anche con strumenti da taglio, dai pali, facciate e colonnine pubbliche dove erano installate.
- A Firenze, l’amministrazione comunale aveva addirittura annunciato task force dedicate alla rimozione generalizzata delle cassette self check-in.
Queste azioni hanno esacerbato il clima di incertezza e tensione tra operatori del settore, già provati da anni di mutamenti normativi.
La svolta: la sentenza del TAR del Lazio
Come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la sentenza del TAR del Lazio che annulla integralmente la circolare del Ministero dell’Interno. Questo significa che le restrizioni introdotte non sono più applicabili, riportando la situazione allo stato precedente.
Importante però sottolineare che il TULPS resta in vigore, e con esso le responsabilità individuali dei gestori riguardo l’identificazione degli ospiti. Pertanto, se da un lato il self check-in torna possibile, dall’altro è necessario un quadro normativo aggiornato e definitivo che stabilisca con chiarezza le modalità consentite.
Il ruolo di ANBBA
ANBBA, attiva dal 1999 come la più longeva associazione nazionale del settore extra-alberghiero, non è mai stata contraria all’innovazione tecnologica. Anzi, è stata una delle prime a sottoscrivere una convenzione con una società leader nei sistemi di riconoscimento digitale avanzato, una partnership tuttora operativa.
L’associazione continuerà a lavorare con le istituzioni per ottenere un intervento legislativo chiaro e moderno, che riconosca il self check-in come strumento legittimo, sicuro e al passo coi tempi.
Tuttavia, ANBBA ribadisce che l’accoglienza non deve mai essere anonima. Un sorriso, una stretta di mano, uno sguardo diretto – restano elementi insostituibili dell’ospitalità italiana, e un valore aggiunto da preservare sempre, anche nell’era digitale.