📺 Guarda il video per ascoltare le parole del presidente ANBBA Johnny Malerba e conoscere tutte le posizioni in campo.
✅ Il contesto: cosa è successo
Nel novembre 2024, il Ministero dell’Interno aveva emanato una circolare che imponeva alle strutture ricettive l’obbligo di riconoscimento “de visu” degli ospiti, ovvero la verifica fisica dell’identità all’arrivo. L’obiettivo dichiarato era rafforzare la sicurezza, ma la misura ha sollevato forti critiche nel settore extra-alberghiero per la sua scarsa compatibilità con le moderne modalità di accoglienza e check-in da remoto.
Il TAR del Lazio, con sentenza pubblicata nel 2025, ha annullato tale circolare, ritenendola sproporzionata, priva di base normativa adeguata, in contrasto con la semplificazione introdotta dalla riforma del 2011 e non coerente con l’evoluzione tecnologica. Il TAR ha inoltre ribadito che una circolare, in quanto atto amministrativo secondario, non può introdurre obblighi più stringenti rispetto alla legge, in particolare rispetto all’art. 109 del TULPS.
🔍 La posizione di ANBBA: sì alla sicurezza, no agli abusi
ANBBA, per voce del suo Presidente Johnny Malerba, ha da sempre sostenuto con forza l’importanza della sicurezza e della corretta trasmissione dei dati degli ospiti alla Questura. Tuttavia, l’associazione contesta metodi eccessivamente rigidi o punitivi, che finiscono per penalizzare i piccoli operatori dell’extra-alberghiero senza migliorare realmente il controllo del territorio.
“Noi amiamo l’accoglienza – afferma Malerba – e i nostri soci si sentono piccoli concierge, presenti e responsabili. Ma non possiamo accettare un ritorno al passato burocratico, né campagne simboliche come la ‘caccia alle key box’.”
Secondo ANBBA, l’uso delle tecnologie di check-in da remoto, se ben regolato, è compatibile con gli obblighi di legge e permette un controllo sicuro ed efficace, rispettando le esigenze operative di chi gestisce in modo professionale Bed & Breakfast, Affittacamere e Case Vacanze.
🧳 Il dibattito a Roma e Firenze: sicurezza o decoro?
Il tema ha suscitato un acceso confronto tra amministrazioni locali:
- Roma, con l’assessore Alessandro Onorato, ha difeso la rimozione di centinaia di key box come misura per garantire sicurezza e decoro urbano.
- Firenze, per voce della sindaca Sara Funaro, ha ribadito che i regolamenti cittadini in materia di affitti brevi e dispositivi esterni si fondano anche sulla tutela del patrimonio UNESCO e non sono intaccati dalla sentenza del TAR.
ANBBA riconosce la legittimità degli interventi volti al decoro urbano, ma sottolinea che la sicurezza non si ottiene vietando la tecnologia, bensì regolandone l’uso in modo efficace e condiviso.
🖥️ Check-in da remoto: ANBBA guarda avanti
L’associazione è attivamente impegnata in collaborazioni con software house per sviluppare sistemi digitali sicuri per il riconoscimento degli ospiti, che possano essere formalmente riconosciuti dal Ministero dell’Interno.
“La tecnologia è una risorsa, non un nemico. Chi ospita nella propria casa non accoglie delinquenti: la sicurezza va garantita con intelligenza, non con divieti ideologici.” – Johnny Malerba
ANBBA chiede un confronto trasparente con le istituzioni e la valorizzazione delle buone pratiche già attive nel settore. L’obiettivo è costruire regole eque, che tutelino tutti, senza discriminare l’extra-alberghiero a vantaggio di altri modelli turistici.
⚖️ Verso un nuovo equilibrio normativo
Come evidenziato dal giurista Dott. De Gioia, il vuoto lasciato dalla sentenza del TAR richiede ora un intervento del legislatore, che chiarisca e aggiorni l’articolo 109 del TULPS alla luce delle nuove modalità di ospitalità e dei sistemi digitali disponibili.
Nel frattempo, ANBBA continuerà a difendere i propri soci, a dialogare con le istituzioni e a lavorare per una regolamentazione moderna, equilibrata e rispettosa dei diritti degli operatori.
📌 Conclusione
ANBBA ribadisce il proprio impegno per una ospitalità responsabile, sicura e trasparente, chiedendo al Ministero dell’Interno e ai Comuni di coinvolgere le associazioni di categoria nelle future scelte normative. La sicurezza si costruisce insieme, con strumenti efficaci e rispettosi delle realtà operative del nostro settore.