
Il Paradosso Romano: la tassa di soggiorno e la caccia alle streghe
Tassa di soggiorno a Roma: la stretta su B&B e affittacamere tra cartelle pazze e accertamenti retroattivi
Da tempo stiamo assistendo a una campagna sempre più pressante da parte degli organi amministrativi di Roma Capitale, in particolare tramite Aequa Roma, l’ente incaricato della riscossione dei tributi comunali. Al centro dell’attenzione c’è la tassa di soggiorno, e come spesso accade, si parte dai soggetti più deboli, dove è più facile fare breccia.
L’obiettivo è chiaro: fare cassa. Anche pochi euro, se prelevati da tutti, possono contribuire a rimpinguare le disastrate casse del Campidoglio. Il contributo di soggiorno, infatti, è diventato un tributo di rilievo, soggetto negli ultimi anni a un aumento spropositato.
Il nodo della questione
Negli ultimi tempi Aequa Roma ha cominciato a inviare accertamenti retroattivi per gli anni 2020, 2021 e successivi. Le verifiche si basano sui dati degli alloggiati comunicati tramite portali web, obbligatori per legge entro 24 ore dall’arrivo degli ospiti nelle strutture ricettive. In questi dati, però, vengono conteggiate tutte le prenotazioni – anche quelle parzialmente disdette o soggette a esenzioni dalla tassa.
Il risultato? Discrepanze tra i pernottamenti registrati e l’effettivo versamento dell’imposta, spesso a danno dei gestori, che si ritrovano a dover giustificare differenze non imputabili a loro. In molti casi, le richieste di pagamento raggiungono cifre importanti, con una formula simile a un “mercato delle vacche”: se paghi subito, ti fanno uno sconto.
Una battaglia impari
Molti gestori hanno tentato di opporsi, presentando ricorsi e spiegazioni. Tuttavia, nella maggior parte dei casi si sono visti aumentare la somma richiesta, con l’aggiunta di interessi, sanzioni e spese accessorie. Le risposte ricevute dai funzionari Aequa Roma sono spesso evasive, lasciando intendere che si tratti di decisioni imposte dall’alto, ma che comunque – a prescindere dalla fondatezza – devono essere pagate.
L’impegno di ANBBA
ANBBA (Associazione Nazionale Bed & Breakfast e Affittacamere) è sempre stata al fianco dei propri soci. Il presidente, Prof. Johnny Marleba, si è fatto portavoce di questa ingiustizia, intervenendo più volte in trasmissioni come Radio Roma, denunciando il caso già alcuni anni fa, quando vennero emesse le cosiddette “cartelle pazze”.
Oggi, il Prof. Marleba è pronto a tornare in radio per riaccendere i riflettori su questa assurda battaglia, nella speranza che venga finalmente trovata una soluzione per tutti i gestori turistici della Capitale.
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