
Approvato il nuovo Testo Unico sui tributi indiretti: semplificazione per imposta di registro, bollo e successioni. Autoliquidazione e riforma in arrivo.
Il 26 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo che introduce il nuovo Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e altri tributi indiretti. Questo provvedimento rientra nell’ambito della riforma fiscale avviata con la legge delega n. 111 del 9 agosto 2023, con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il sistema tributario italiano.
Principali novità del Testo Unico
1. Riordino normativo: Il Testo Unico raccoglie in un unico corpus le norme relative a diversi tributi indiretti, abrogando numerosi provvedimenti precedenti. Le imposte interessate includono:
- Imposta di registro
- Imposta ipotecaria e catastale
- Imposta sulle successioni e donazioni
- Imposta di bollo
- Imposta di bollo per attività finanziarie oggetto di emersione
- Imposta sul valore delle attività finanziarie estere
- Imposte sostitutive e agevolazioni attinenti all’imposta di registro e agli altri tributi indiretti diversi dall’IVA .
2. Autoliquidazione dell’imposta di registro: Una delle principali innovazioni introdotte è la possibilità per i contribuenti di procedere autonomamente al calcolo e al pagamento dell’imposta di registro, semplificando così le procedure burocratiche .
3. Obiettivo di semplificazione: Il provvedimento mira a rendere il sistema fiscale più chiaro e accessibile per cittadini e operatori economici, riducendo la frammentazione normativa e facilitando la comprensione delle disposizioni tributarie .
Prossimi passi
Il decreto legislativo dovrà ora seguire l’iter parlamentare previsto, con l’obiettivo di completare la riforma fiscale entro il 31 dicembre 2025. Durante questo periodo, saranno possibili ulteriori modifiche e integrazioni al testo, in base ai contributi delle commissioni parlamentari e delle parti interessate .
APPROFONDIMENTO – NUOVO TESTO UNICO SUI TRIBUTI INDIRETTI
1. Finalità del decreto
Il nuovo Testo Unico ha lo scopo di:
- Riunificare e semplificare la normativa relativa a diversi tributi indiretti.
- Eliminare ridondanze e incoerenze presenti in norme vecchie e stratificate.
- Aumentare la trasparenza per cittadini e imprese.
- Rientrare nella cornice della riforma fiscale 2023–2025 prevista dalla legge delega n. 111/2023.
2. Tributi coinvolti
Il Testo Unico armonizza le norme su:
- Imposta di registro: applicata su atti notarili, contratti di locazione, compravendite immobiliari, ecc.
- Imposta di bollo: dovuta su atti e documenti legali, contratti, certificazioni.
- Imposte ipotecaria e catastale
- Imposta sulle successioni e donazioni
- Imposte sulle attività finanziarie estere e di emersione
- Imposte sostitutive su determinati atti o regimi agevolati.
3. Autoliquidazione dell’imposta di registro
Tra le novità più significative:
- Introduzione della facoltà di autoliquidazione per l’imposta di registro.
- Il contribuente potrà calcolare e versare direttamente l’imposta.
- L’Agenzia delle Entrate manterrà un ruolo di verifica e controllo successivo.
- Riduzione della tempistica amministrativa per la registrazione degli atti.
Questa misura è pensata per avvicinare il sistema italiano a quelli di altri Paesi UE, dove l’autoliquidazione è prassi consolidata.
4. Razionalizzazione e semplificazione
- Vengono abrogate numerose disposizioni precedenti che regolavano singolarmente ogni imposta.
- È previsto un quadro normativo organico che renda coerente l’applicazione dei tributi, soprattutto nei casi complessi come trasferimenti immobiliari, operazioni societarie e successioni.
5. Iter legislativo e prospettive
- Il decreto legislativo è stato approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri.
- Seguiranno:
- Valutazioni da parte delle Commissioni parlamentari competenti.
- Possibili emendamenti in fase di conversione definitiva.
- Obiettivo: attuazione entro fine 2025, insieme ad altri decreti collegati alla riforma fiscale.
Conclusione
Il nuovo Testo Unico rappresenta una delle riforme più significative della fiscalità indiretta in Italia degli ultimi decenni. Se verrà attuato senza stravolgimenti, potrà:
- Snellire notevolmente gli adempimenti fiscali.
- Migliorare la certezza del diritto per contribuenti e professionisti.
- Alleggerire il carico burocratico sull’Agenzia delle Entrate.