Vai al contenuto

MILANO-MOSTRE-ARTE-MONUMENTI

Visita l’italia con ANBBA

MILANO-MOSTRE-ARTE-MONUMENTI

MOSTRA

Morandi 1890-1964

Il percorso espositivo

Le opere sono ordinate secondo un criterio cronologico con accostamenti mirati e inediti che documentano l’evoluzione stilistica e il modus operandi del pittore nella variazione dei temi prescelti, soprattutto natura morta, paesaggio, fiori e solo raramente figure, e delle tecniche: pittura, acquaforte e acquerello.

Sono circa centoventi le opere esposte, provenienti da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose raccolte private di studiosi e collezionisti, a partire dal Museo Morandi di Bologna.- Le 34 sezioni iniziano con il primo contatto con le avanguardie che avviene attraverso una personale assimilazione della nuova spazialità cubista lungo la traiettoria Giotto-Cézanne (sezioni 1-3). – Si prosegue con l’accostamento alla metafisica (sez. 4), il ritorno al reale e alla tradizione ( sez. 5-6), le sperimentazioni degli anni ’20 (sez. 7-10). – Si apprezza la perizia nella tecnica dell’incisione attraverso le 8 versioni della Grande natura morta con la lampada a destra (sez.11) e si arriva alla maturazione di un linguaggio tra senso costruttivo e tonale negli anni ’30 (sez. 12). – Si entra negli anni ’40 (sez. 13-20) e ’50 (sez.21-28) con la grande sequenza di 60 opere magistrali; segue la stagione dell’acquerello (sez. 29) e conclude la tensione tra astrazione e realtà (sezioni 30-34) con la formulazione di un linguaggio che esprime le inquietudini della modernità e giunge all’essenza della realtà, la ricerca di tutta una vita: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”.- Si entra negli anni ’40 (sez. 13-20) e ’50 (sez.21-28) con la grande sequenza di 60 opere magistrali; segue la stagione dell’acquerello (sez. 29) e conclude la tensione tra astrazione e realtà (sezioni 30-34) con la formulazione di un linguaggio che esprime le inquietudini della modernità e giunge all’essenza della realtà, la ricerca di tutta una vita: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”. – Si entra negli anni ’40 (sez. 13-20) e ’50 (sez.21-28) con la grande sequenza di 60 opere magistrali; segue la stagione dell’acquerello (sez. 29) e conclude la tensione tra astrazione e realtà (sezioni 30-34) con la formulazione di un linguaggio che esprime le inquietudini della modernità e giunge all’essenza della realtà, la ricerca di tutta una vita: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”. – Si entra negli anni ’40 (sez. 13-20) e ’50 (sez.21-28) con la grande sequenza di 60 opere magistrali; segue la stagione dell’acquerello (sez. 29) e conclude la tensione tra astrazione e realtà (sezioni 30-34) con la formulazione di un linguaggio che esprime le inquietudini della modernità e giunge all’essenza della realtà, la ricerca di tutta una vita: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”.- Si entra negli anni ’40 (sez. 13-20) e ’50 (sez.21-28) con la grande sequenza di 60 opere magistrali; segue la stagione dell’acquerello (sez. 29) e conclude la tensione tra astrazione e realtà (sezioni 30-34) con la formulazione di un linguaggio che esprime le inquietudini della modernità e giunge all’essenza della realtà, la ricerca di tutta una vita: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”.