
Con l’entrata in vigore dell’obbligo di esposizione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) per le strutture ricettive e le locazioni turistiche, è iniziata in tutta Italia una massiccia campagna di controlli da parte degli organi di polizia amministrativa.
Mentre nelle grandi città questi controlli vengono effettuati prevalentemente dalla Polizia Municipale o dalla Polizia Locale, in molti piccoli comuni il compito è stato affidato ai NAS dei Carabinieri, che stanno operando con attenzione e scrupolo, ma anche – in alcuni casi – con eccessivo zelo.
Un fenomeno nazionale sotto i riflettori dei media
Numerose testate giornalistiche, sia nazionali che locali, hanno riportato notizie relative a strutture abusive, talvolta utilizzando impropriamente il termine “B&B” per riferirsi anche a semplici locazioni turistiche. Questa generalizzazione ha contribuito a creare confusione tra operatori, ospiti e opinione pubblica, mettendo sotto pressione l’intero comparto dell’extralberghiero.
Difficoltà operative e interpretative
L’obbligo di esposizione del CIN, previsto dall’art. 13-quater del D.L. n. 145/2023 (convertito con modificazioni dalla L. n. 191/2023), presenta ancora importanti criticità applicative. In particolare, molte strutture si sono trovate nell’impossibilità oggettiva di apporre la targhetta esterna per motivi:
- condominiali (divieto di affissione nei regolamenti interni),
- architettonici (vincoli dei beni culturali e paesaggistici ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004).
In queste situazioni, diversi gestori hanno scelto di esporre il CIN all’interno, accanto alla porta dell’appartamento o su targhette discrete nei citofoni. Tuttavia, sono stati comunque oggetto di sanzioni, talvolta per meri dettagli formali o per mancanza di una normativa uniforme tra i comuni.
Controlli estesi oltre il CIN
Va inoltre segnalato come i controlli – soprattutto quelli eseguiti dai NAS – non si limitino al solo CIN. Ci risultano infatti verifiche riguardanti:
- presenza del manuale HACCP anche in B&B a gestione familiare, dove non risulta sempre obbligatorio secondo le linee guida regionali e delle ASL;
- protocolli anti-legionella, richiesti anche in piccole strutture, sebbene la normativa nazionale (D.Lgs. 81/2008) non ne imponga sistematicamente l’obbligo in ambienti a basso rischio.
Queste richieste, non sempre supportate da specifiche disposizioni regionali, stanno generando un clima di forte incertezza tra gli operatori, aggravato dall’assenza di chiarimenti ufficiali da parte delle autorità competenti.
Esempi di sanzioni paradossali
Diversi casi segnalati alla nostra Associazione evidenziano un clima sanzionatorio eccessivo:
- A Roma, una non corretta classificazione di un affittacamere, non rilevata dallo sportello SUAR, ha comportato una sanzione da 1.600 euro.
- A Bologna, un gestore ha esposto il CIN sul proprio campanello, fotografandolo come prova. Il giorno dopo, la targhetta è stata rimossa da ignoti durante la notte e, alla visita della polizia locale, è scattata comunque la multa per mancata esposizione.
Il rischio di un uso distorto dei controlli
Preoccupa infine il rischio che questa intensa attività ispettiva venga utilizzata da alcune amministrazioni come strumento per fare cassa, approfittando della stratificazione normativa che caratterizza il settore dell’ospitalità non alberghiera, regolato da norme nazionali, regionali e comunali, spesso non coordinate tra loro.
La richiesta di ANBBA: rigore sì, ma anche buon senso
ANBBA, da sempre a fianco degli operatori regolari del comparto extra-alberghiero, invita tutti i gestori alla massima attenzione e al rispetto degli obblighi, ma chiede agli organi di controllo maggiore tolleranza per gli inadempimenti di natura formale o dovuti a oggettive impossibilità tecniche.
Serve una fase transitoria, di accompagnamento e chiarimento, in cui si possa correggere eventuali irregolarità senza sanzioni immediate, promuovendo un’applicazione equa, proporzionata e omogenea della normativa sul CIN e sugli altri adempimenti.
Riferimenti normativi utili
- D.L. 145/2023 convertito in L. 191/2023 – Introduzione del CIN (art. 13-quater)
- D.Lgs. 42/2004 – Codice dei beni culturali e del paesaggio
- D.Lgs. 81/2008 – Sicurezza sui luoghi di lavoro (prevenzione legionella)
- Normative regionali in materia di locazioni turistiche e strutture ricettive
Conclusione
Il comparto extra-alberghiero è una risorsa fondamentale per il turismo italiano e merita rispetto, tutela e norme chiare. ANBBA continuerà a segnalare gli abusi e a sostenere i gestori contro ogni forma di penalizzazione ingiustificata.