
Il divieto di nuove locazioni turistiche nel centro storico di Firenze, voluto dalla sindaca Sara Funaro in continuità con le politiche dell’ex sindaco Nardella, sta generando un effetto imprevisto e paradossale: un boom degli affitti brevi in periferia, dove le restrizioni non si applicano.
Ogni azione ha una conseguenza. Lo dice pure la fisica: si chiama “causa-effetto”. E quando l’azione è repressiva, beh… la reazione è spesso creativa, diciamo così. A Firenze lo abbiamo visto chiaramente: vieti da una parte, sbocciano dall’altra. E così è scattato il mitologico “ effetto Funaro! “
La nostra eroina amministrativa, Sindaca fresca di nomina, ha voluto dare ascolto agli ultimi residenti del fronte anti-turismo: quelli che, nonostante tutto, vogliono vivere in centro a Firenze. Magari in una casa vera, con un affitto umano. Magari all’ombra del “cupolone”, come chiamano da queste parti la cupola del Brunelleschi (giusto per chi non è fiorentino DOC).
E allora vai di divieto alle locazioni turistiche nell’area UNESCO, con una delibera che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe riportare respiro e residenza nel cuore della città. Il provvedimento è figlio della Legge Regionale Toscana 86/2016, ma affonda le sue radici nella più recente normativa nazionale, come l’art. 1, comma 597 della Legge di Bilancio 2024, che consente ai Comuni con patrimonio UNESCO e alta densità turistica di limitare le locazioni brevi.
Peccato che l’effetto sia stato tutt’altro che calmierante. Le attività extra-alberghiere – proprio quelle colpite dalla mannaia comunale – non sono sparite: si sono trasferite armi e bagagli in periferia, in quelle zone ben collegate dalla tramvia, che in un battibaleno ti scarica a due passi da Piazza della Signoria.
Risultato? Una proliferazione mai vista di nuove strutture nelle aree fuori dal centro, con un inevitabile rialzo dei prezzi delle locazioni anche lì. Perché se l’offerta turistica va ad occupare gli spazi residenziali di Novoli o delle Cure , chi cerca una casa per viverci deve competere con chi la prende per affittarla ad oltre 150 euro a notte.
E così, mentre a San Lorenzo chiude l’ennesima bottega storica e a Rifredi si apre l’ennesimo miniappartamento “total white” su Airbnb, l’equilibrio residenziale fiorentino salta come una ribollita mal riscaldata.
Grazie Funaro, davvero. Con l’effetto boomerang ormai ben visibile anche ai ciechi, possiamo solo aspettarci nuove e geniali iniziative: magari una tassa sul tram per scoraggiare gli spostamenti, o un’ordinanza contro il trolley a rotelle per frenare i turisti “da valigia rumorosa”.
Firenze resiste. O almeno ci prova. Ma tra norme locali, leggi statali, delibere comunali e circolari ministeriali, la sensazione è che la soluzione sia sempre un problema in più ben camuffato.